mercoledì 30 marzo 2011

che sciocchezza la memoria

Ogni volta che qualcosa va male, ogni volta che mi sento sola mi torni in mente. È buffa questa cosa perché non mi sei mai stato realmente vicino. Però eri la mia leggerezza, eri la mia risata. Ti ho reso ideale nei miei ricordi distorti. È buffo perché eri imperfetto, anzi forse totalmente sbagliato. Eppure ogni volta che qualcosa non va, penso a te sicura di poter trovare comprensione. Che sciocchezza la memoria. È ciò che di più falsante esista.

venerdì 14 gennaio 2011

domenica 7 novembre 2010

giovedì 4 novembre 2010

quante persone si possono perdere in un solo anno? e in quanti modi?

sono passati i mesi e tanti sono gli spazi vuoti. ognuno diverso, ognuno incolmabile.

non ci credo all'oblio. il tempo forse attenua il ricordo, ma non riempe l'assenza.
mi resta questo palco enorme e nero, comparse di passaggio e quinte così vuote e silenziose che quasi fanno male agli occhi e alle orecchie.

e a chi lo vai a spiegare lo smarrimento di essere spettatore senza spettacolo, protagonista senza copione e regista senza attori? come lo spieghi che l'occhio di bue ha un cono di luce troppo debole anche per illuminare te stesso? a chi la descrivi la paura di quei ruoli scoperti, di quelle battute senza voce? chi lo capirebbe?


quante persone si possono perdere in un solo anno?
l'amico, l'amante, il ragazzo, il nonno...se stessi.

giovedì 16 settembre 2010

Ragazzi in giro.

Credo che ci sia una categoria di persone non visibili agli altri, o meglio sono molto visibili perchè li vedi sui treni o sugli autobus con valigie , ci parli spesso durante i viaggi, li guardi arrabbattarsi tra una città ed un'altra, tra un piccolo mondo ed un'altro, amici a destra e poi a sinistra, case in affitto e conti che non tornano... Sono gli studenti universitari fuori sede! quella massa di ragazzi e ragazze che si spostano in un'altra città per studiare, per inseguire una facoltà migliore, un professore migliore, forse una vita migliore.... Questa emigrazione verso le città, tra bagagli e sughi di mamma, casa in affitto in nero, lavoretti per far quadrare i conti... Sono loro che molto spesso non sanno più dove sentirsi a casa, che lasciano le famiglie e se ne creano di nuove, che scappano appena possono verso un punto o l'altro dell'Italia in base ai sentimenti o alle convenienze.... che non sanno dove cercare un lavoro, dove piantare radici. Sempre divisi tra due posti, in cerca di un qualcosa che li stabilizzi. Si pensa a loro come persone fortunate che hanno la possibilità di vivere in una città, di essere migliori, di incontrare tante persone, fare esperienze... tutto ciò è vero ma, a volte, e forse solo alcuni, hanno piccole ferite, che poi sono incertezze, dubbi.... si trascinano fra un posto e un altro..... ma poi si chiedono dove stanno andando... travolti più da loro stessi che da altro. Ragazzi in giro.

La Memoria come chiave per il cambiamento

Quando si pensa alla memoria, a "Io ricordo...", viene subito in mente l'infanzia, i momenti belli o quelli difficili, viene in mente il nonno, il sapore del mosto, l'odore dei dolci appena sfornati...
La memoria è un argomento molto frequentato ultimamente, la memoria dell'olocausto, la memoria del piccolo paese in cui viviamo, o la memoria dei nostri nonni, di un tempo lontano... Ci sono festival della memoria, archivi di diari manoscritti, archivi di blog.... la memoria vista come costruzione di sè, la memoria come cura di sè con tutto il filone affermatosi in Italia...
Ma la memoria può essere e deve essere anche memoria per il cambiamento. Partire da essa per costruire un mondo migliore. Ma come si può fare ciò? Come possiamo utilizzare la memoria personale o collettiva per crescere come cittadini? Bisogna partire dalle esperienze personali e sfruttarle per mettere in circolo "ricordi di azioni positive". La piccola lotta personale può trasformarsi e diventare un trampolino, una pozione per un mondo migliore. Attivare le persone, si parla di questo, attivare la madre di famiglia, il piccolo contadino, lo studente universitario, la maestra di provincia.... partire da loro, dai loro vissuti. Tutti nella nostra quotidianità combattiamo, anche se a volte non ce ne rendiamo conto, combattiamo perchè la nostra badante sia regolarizzata, combattiamo perchè l'amico extracomunitario di nostro figlio si inserisca meglio a scuola, combattiamo perchè non venga trivellato il campo accanto a casa nostra... Non ci accorgiamo quanto il singolo può incidere nella società, di quanto potremmo cambiarla. Ma se riuscissimo a far riflettere le persone su quanto l'animazione sociale facia già parte del loro vissuto, allora si, un futuro migliore sembra già più possibile e noi più attivi.
La chiave del cambiamento può essere la memoria, partire dal nostro vissuto per incidere più drasticamente nella società, per sentirci cittadini attivi.